venerdì 19 settembre 2008

Record del buco dell'ozono

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Solo per tranquillizzarci un pochino, dato che il mondo scorre e non si accorge di quanto accade al nostro pianeta, e dato che i notiziari sono interessati più che altro a dare notizie sull'Alitalia (per quanto importante per il nostro paese) o altrimenti di gossip, allora un richiamo alle ultime preoccupanti notizie di eventi ambientali è necessario farla.

Richard McKenzie, dell'Istituto Nazionale Australiano per le Ricerche Atmosferiche, ha affermato che il buco nell'ozono si sta sviluppando con velocità impressionante e che ha raggiunto il 16 settembre la sua estensione record sull'Antartide, pari a 27 milioni di chilometri quadrati, comparati ai 25 dell'anno passato, quindi più grande del Nord-America. E' vero che il fenomeno ha degli alti e dei bassi, ma ciò che nessuno dice o che i nostri politici fanno finta di non sentire dagli allarmati scienziati ambientalisti, è che gli alti sono sempre più alti.

Collegato al buco dell'ozono vi è la questione del riscaldamento globale del pianeta, che come ho avuto più volte modo di dire, non è solo una questione umana, essendo causata anche dai cambiamenti dei campi magnetici solari. Anche in questo caso abbiamo raggiunto un record, dato che lo scioglimento della calotta artica procede a un ritmo incalzante, tanto che gli orsi polari stanno perdendo il loro habitat. Martin Sommerkorn del WWF, consulente per i cambiamenti climatici nell'Artico, ha affermato che quest'anno c'e probabilmente meno ghiaccio nell'Artico di quanto di quanto ve ne sia mai stato dall'inizio dei monitoraggi. Il 2008 è anche il primo anno da sempre che il Passaggio a Nordest verso il nord-America e quello a Nordovest verso la Russia sono entrambi liberi dai ghiacci.

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Intanto il nostro sole, che sta attraversando un momento di massima attività, da oltre un mese non presenta macchie solare sulla sua superfice. E' la prima volta, da 95 anni, che questo non accadeva. David Hathaway della NASA dichiara di essere sorpreso ma anche che questo non indica una diminuzione del riscaldamento globale quanto una riduzione della velocità con cui questo sta accadendo. Allo stesso tempo anche il vento solare ha diminuito la sua intensità.

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